Il blog descrive tecniche, strumenti e processi di marketing. Lo scopo è quello di informare, comunicare, trasferire un valore aggiunto ai lettori, tenendo sempre conto dell'opinione di tutti.
Il cambiamento implica, come visto, uno sforzo legato, spesso, ad una resistenza proporzionale alla complessità della struttura aziendale, a quanto è significativo il livello di cambiamento e al rischio che tale costituisce per l'impresa. Possiamo individuare cinque tipi di cambiamento:
Per Trasformazione
Per Movimento
Per Ecologia dei Fenomeni
Per la Complessità dei Sistemi
Per Metamorfosi
Andiamo ora ad analizzarli nel dettaglio.
1."Cambiamento per Trasformazione":Avviene
attraverso l’adattamento all’ambiente tutti i giorni; tutte le funzioni si adeguano all’ambiente esterno e si
riorganizzano e perdurano anche se dovessero cambiare i vertici. Come le specie cambiano così cambiano anche le imprese, con filiali e uffici che si trasformano. Quindi la teoria della trasformazione prende in considerazione l'impresa sotto il profilo evolutivo, caratterizzato da quattro momenti: Costituzione (entità fisica), Sviluppo (di progetti), Maturità (presenza di più progetti che aumentano la complessità), Declino (il soggetto aziendale riportato ad oggetto che porta a uffici vuoti, dipendenti licenziati, clientela abbandonata alla concorrenza). 2."Cambiamento per Movimento": Non è necessario pensare ad una teoria evolutiva. Si dovrà essere bravi a gestire le forze che portano al cambiamento in flussi di produzione, gestione economica, distribuzione, comunicazione. Sarà il cambiamento ad orientare le forze e trasformarle in modo consapevole e strategico grazie al fattore tempo. 3."Cambiamento per Ecologia dei Fenomeni": Tutti gli agenti di un insieme sono in relazione di causa ed effetto. Agire su un punto significa agire sull'insieme della rete. Per esempio l'informatica ha portato dei mutamenti a catena che si sono imposti in tutti i servizi d'impresa. 4."Cambiamento per Complessità dei Sistemi": Il tutto v considerato come tutto, e non come somma delle singole parti. Deve essere superata l'interdipendenza tra i singoli organi, per accedere ad un visione globale. Ogni cambiamento particolare ha impatto su tutto il sistema formato da sottosistemi interconnessi. Fondamentale: Comunicazione tra le parti forte rispetto le interferenze con l'esterno e ogni parte deve essere capace di accrescere la propria adattabilità ai bisogni dell'insieme. 5."Cambiamento per Metamorfosi": Questa teoria presenta due tipi di mutamenti: uno Naturale che procede da situazioni non verificabili e uno Volontario che nasce da un'azione coscente degli uomini. Ogni impresa è costituita da contrasti che rischiano di farla morire. Una volontà deve imporsi nell'impresa per opporsi alla decadenza. Questa volontà deve creare un mutamento drastico, definitivo, senza ritorno, come quello della larva che diventa farfalla. E' questa forse la situazione più difficile soprattutto se ci dovesse essere una buona comunicazione tra le parti che, comunicando tra loro, si possano coalizzare per resistere con forza al drastico mutamento.
Il cambiamento, come già visto, rappresenta un passaggio da una situazione ad un'altra, crea trasformazione in situazioni, cose e cultura, producendo un aspetto nuovo ed una visione differente dalla precedente. Questo perchè l'intero contesto aziendale è in perenne evoluzione: cambiano i comportamenti del personale, le loro competenze, le aspettative del mercato, le attese di alcuni o tutti gli stakeholders (dai fornitori alla pubblica opinione..). La difficoltà sta nell'adottare i cambiamenti necessari per mantenere il sistema aziendale in grado di fronteggiare l'ambiente esterno ed interno, rispondendo con efficacia ed efficienza alle loro pressioni. Fondamentale sarà riflettere sulle regole del cambiamento, sulla dinamica che lo caratterizza. L'accelerazione del cambiamento viene spesso frenata dalla cultura e dalla struttura aziendale, che agiscono da gatekeepers e filtrano tutto ciò che modifica le situazioni date. Fondamentale sarà la cosidetta "Knowledge Based Era", entrare nella quarta era, l'era della conoscenza, che possiede la duplice caratteristica di conservare e cambiare.
La conservazione riguarda il miglior utilizzo dei principi delle ere precedenti: 1. "Era raccolta e caccia": impresa come Clan che possono organizzarsi uno a danno dell'altro-
2. "Era Coltivazione e allevamento": centralizzazione del potere e autorità fondata su posizione formale, titolo di studio e il controllo burocratico del suo rispetto è rigoroso.
3. "Era industria e commercio": uso capitali finanziari, predominio dello spirito di competizione dei suoi corollari: produttività e specializzazione.
Il cambiamento riguarda una nuova organizzazione dove si uniranno: critica e invenzione, libertà e integrazione, autonomia individuale e prestazione collettiva, singole parti e struttura globale. Non sarà quindi il destino a guidare l'impresa del futuro ma l'esperienza e l'intuito del management, la sua leadership e il coinvolgimento dei dipendenti; queste risorse sono tanto più efficaci quanto più possono far propri imput esterni per superare le resistenze interne.
L'evoluzione di un'organizzazione dipende da tre ordini di cambiamento:
1. Indotti dall'ambiente esterno: Ricordiamo i cambiamenti sociali, come trends, popolazione, valori, stili di consumo,componenti sociodemografiche. Cambiamenti tecnologici, tenendo in considerazione materie prime energia e, in primis, innovazione. Cambiamenti politici, come legislazioni, relazioni esterne e politica finanziaria. Cambiamenti economici, come reperibilità dei capitali, possibilità di produzione e il marketing. Tutti contribuiscono a rendere l'ambiente esterno altamente complesso e in rapida evoluzione, in turbolenza. Per superare al meglio questi problemi bisogna sempre identificare gli obiettivi, le responsabilità all'interno dell'organizzazione e le competenze, dando sempre uno sguardo ai successi e i livelli di eccellenza raggiunti dai concorrenti, attraverso azioni di benchmarking. Il modo migliore per avere successo è pianificare obiettivi e strategie che portino ad un miglioramento continuo delle attività rispetto alla realtà esterna, anticipando sempre il possibile cambiamento. Questo è l'aspetto fondamentale, quello di cercare di influenzare i cambiamenti dell'ambiente esterno e non di aspettare passivamente che si verifichino!! Questa è una metodologia che deve essere adottata sistematicamente nei vari settori, per generare un sistema di qualità ineccepibile applicato da tutti, in modo da creare integrazione nell'organizzazione. Sarà fondamentale, infatti, la qualità del lavoro di ognuno in coerenza con il lavoro degli altri, per avere concordanza con i requisiti attesi dai clienti esterni e "interni" all'azienda, quali le diverse funzioni.
2. Indotti dalla mission e dal business dell'organizzazione : Attraverso l'identificazione dell'area di interesse dell'attività dell'organizzazione, identificando, definendo e, eventualmente, ridefinendo, quale sia il proprio business o obiettivo istituzionale. Fondamentalesarà considerare l'evoluzione della mission, quindi pianificarla o ripianificarla.
3. Indotti dall'evoluzione interna: La formazione permanente, che permette di acquisire nuove competenze per gestire il cambiamento esterno, e che soddisfi i bisogni di conoscenza dell'organizzazione nella sua evoluzione. Crea un cambiamento culturale interno, modifica l'insieme di comportamenti, che influiscono su ruoli e gerarchie interne.
Prima di continuare a parlare di Macroambiente, ritengo fondamentale presentarvi una sintesi del Processo di Marketing, in forma schematizzata, per avere una visione totale di quanto avviene nella funzione organizzativa.
Come possiamo vedere sono tre le fasi coinvolte tre di loro, sequenziali e propedeutiche: l'output di una fase rappresenta l'input di un'altra. Partiamo dal Marketing Analitico dove grazie all'utilizzo di diverse matrici e tools, potremmo analizzare quello che è il Macroambiente, il microambiente e l'ambiente interno all'azienda. Di conseguenza passeremo alle 3 P del Marketing Strategico: Partitioning (segmentazione), Prioritising (targeting) e Positioning (posizionamento). Ultimo, ma non per importanza, il Marketing Operativo, dove intervengono le 4 P del marketing mix: Product, Price, Promotion, Place. Grazie all'utilizzo di queste leve si riuscirà ad ampliare e ben definire il posizionamento del prodotto, cuore del mktg, e permettere la differenziazione dell'offerta (distintiva, sostenibile nel tempo, rilevante e percepita dal cliente).